Prima Divisione Lega Sud – Finale di ritorno
Domenica 18 luglio 1926
Campo Arenaccia, Napoli
INTERNAPLES-ALBA 1-1
Reti: 50′ Claar II (rig.), 73′ Bucovich (rig.).
INTERNAPLES: Pelvi; Minter, Claar; Valente, Ghisi II, Toth; Fiorini, Sallustro, Ghisi, Ferrari, Sacchi.
ALBA: Ricci; Mattei, Bianchi; Rovida, Degni, Berti; Loprete, Fasanelli, Bukovic, Maneschi, Ziroli.
Arbitro: Dani (Genova).
Il seguente è il resoconto delle cronache dell’epoca. Il campo dell’Arenaccia è insolitamente affollato, gremitissimo di spettatori. Quando entrano in campo gli albini, fischi sonori e urla altissime partono dalla folla che impreca contro i romani. Calorosi applausi sono invece rivolti alla squadra napoletana, dalla quale si reclama la “Vittorio Veneto” calcistica.
La partita, arbitrata da Dani, in complesso è risultata incolore per il grande handicap che gravava sulla squadra cittadina, compromessa dal disastroso risultato di Roma. Infatti, poiché d’accordo le squadre avevano stabilito di far vigere la norma del quoziente reti, l’Internaples avrebbe dovuto vincere almeno per 5 a 0, invece, fin dal primo tempo, l’Internaples, pur dominando letteralmente e pur mantenendosi costantemente all’attacco, non è riuscita a segnare per la salda difesa dell’Alba. Si è avuto subito l’impressione che solo una debacle improvvida avrebbe potuto permettere un largo punteggio. Il primo tempo è terminato alla pari 0 a 0.
Durante l’intervallo i giocatori romani, ritiratisi negli spogliatoi, stanno per essere aggrediti da un numeroso gruppo – circa 200 – di napoletani. Un manipolo di soldati romani, facendo uso di una pompa, allontanano l’insidia.
Nel secondo tempo i napoletani si portano in vantaggio con un calcio di rigore trasformato da Claar. Ripreso il gioco Sacchi è colpito con un calcio ed esce dal campo, ove non rientrerà più malgrado le più energiche cure. Quindi la squadra napoletana comincia a cedere. Si avverte la mancanza del centro sostegno. L’attacco risente della fatica e man mano che il tempo passa la speranza di risalire il quoziente reti, già vana, diventa un mito.
L’Alba si riprende, ma si ha l’impressione che non giochi con grande impegno, e le poche ma slegate azioni terminano con tiri sbagliati e per lo più alti. Verso la metà del tempo l’Alba pareggia su rigore. La partita continua stanca e fra il disinteresse del pubblico, e la fine trova l’Alba campione della Lega Sud. All’uscita dal campo dell’Arenaccia si riaccende la caccia al romano. Si deplorano così nuovi feriti che devono riparare all’ospedale.